di Superando.it
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È un concetto già più volte espresso anche su queste pagine da Marino Bottà, già responsabile del Collocamento Disabili e Fasce Deboli della Provincia di Lecco e tra i fondatori dell’ANDEL (Agenzia Nazionale Disabilità e Lavoro), che al sistema del Collocamento Disabili manchi il Disability Job Supporter, ovvero una figura professionale in grado di gestire tutto il processo di inclusione lavorativa, un operatore che si faccia carico di seguire la persona con disabilità in giovane età (durante l’ultimo anno del percorso scolastico) o in età adulta, fino all’inserimento lavorativo. «Quindi – come ribadisce lo stesso Bottà – dopo avere redatto il bilancio delle competenze acquisite, calcolato l’intensità di aiuto e la distanza dal mercato del lavoro, dovrà orientare la persona con disabilità, ricercarne il contesto di lavoro, attivarne le azioni di formazione, tutoring e monitoraggio. In altre parole, durante tutto il processo di sviluppo del progetto di accompagnamento al lavoro, dovrà offrire supporto e consulenza alle famiglie, alle scuole e alle aziende private e pubbliche, predisponendo il progetto individualizzato per l’assolvimento degli obblighi e attivando le procedure per gli adempimenti richiesti dalle norme sul collocamento delle persone con disabilità».
«Si tratta di una figura professionale – spiega ancora Bottà – che si caratterizza per la sua unicità nel panorama dell’offerta formativa in campo nazionale, per l’ampio ventaglio di sbocchi professionali e per la sua pragmaticità. In possesso di una preparazione complessiva sulla disabilità, sul mercato e sul mondo del lavoro, egli si occuperà di orientamento al lavoro per gli studenti con disabilità; di orientamento al lavoro per inoccupati e disoccupati; di accompagnamento al lavoro delle persone con disabilità; di consulenze alle aziende per l’assolvimento degli obblighi previsti dalla Legge 68/99(Norme per il diritto al lavoro dei disabili); di gestione delle procedure per l’assolvimento degli obblighi stessi; di gestione dei rapporti con i servizi provinciali competenti e con i servizi territoriali pubblici, privati e del privato sociale; di supporto alle aziende nella gestione di tutte le problematicità connesse alla disabilità».
«Tramite la formazione svolta e le competenze acquisite – conclude Bottà – il Disability Job Supporter, in coerenza con i propri interessi, potrà operare presso: i Centri per l’Impiego/Collocamento Disabili; l’ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro); le Commissioni ASL per l’accertamento dell’invalidità; i servizi per l’inserimento lavorativo promossi dai Comuni e dai Consorzi; le Comunità Montane; i servizi sociosanitari condotti dalle ASL (Centri Psico Sociali, Sert, Alcoologia ecc.); le cooperative sociali e i loro consorzi; le agenzie per il lavoro; gli Enti del Terzo Settore; le associazioni sindacali e industriali; le scuole superiori; le università; le aziende private; le Pubbliche Amministrazioni; gli studi di consulenza al lavoro. Disponendo infatti di una competenza a tutto campo sulla disabilità/lavoro, potrà focalizzare il proprio interesse sulle persone con disabilità, sul mercato del lavoro, o sulle aziende».
In collaborazione dunque con l’ANDEL, l’Università eCampus ha promosso un Master di Primo Livello per la formazione di Disability Job Supporter, che durerà dodici mesi (112 ore frontali online e le rimanenti in e-learning, per un totale di 1.500 ore). Tutte basate sul filo conduttore del tema disabilità/lavoro, le materie di tale proposta formativa saranno il Diritto, la Sociologia, la Psicologia, la Pedagogia, l’Economia, e la Medicina. Non si mancherà, poi, di tradurre le conoscenze teoriche in apprendimenti pratici.