Nota di ANDEL
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Nell’arco di 24 ore, da un lato il Ministro Erika Stefani, dall’altro la CGIL, invocano la costituzione di un tavolo di lavoro interministeriale sulla disabilità-lavoro.
Riteniamo queste prese di posizione molto opportune, ma segnaliamo il rischio di dare per risolti i problemi “aprendo un tavolo” (Nanni Moretti troverebbe l’espressione giusta per denunciare con sarcasmo l’alto rischio di inconcludenza di certi “tavoli”).
Apprezzabili dunque le dichiarazioni del Ministro Erika Stefani sulle criticità del collocamento mirato e sulla urgenza di un dialogo fra Ministro del Lavoro e Ministro delle disabilità.
La direzione è quella giusta. Mettiamola subito a frutto!
ANDEL è nata per questo e, sin dalla sua nascita nel marzo 2021, ha segnalato la gravità dei dati italiani sul tasso di occupazione delle persone con disabilità e la sostanziale vanificazione degli obiettivi indicati oltre venti anni fa con la legge 68/99.
Ma abbiamo anche indicato alcune possibili soluzioni concrete (che non sono le fantomatiche “linee guida”).
Due cose da fare subito:
1) Varare un piano nazionale per l’inclusione lavorativa disabili da inserire nel PNRR e da ritagliare – come oggi indica lo stesso PNRR – all’interno del Programma Nazionale GOL (Garanzia Occupabilità dei Lavoratori);
2) Approvare una “norma-filtro”, sul modello dell’art. 47 del DL 77/2021, che obblighi tutte le aziende che partecipano ai lavori per l’attuazione del PNRR ad essere in regola con gli obblighi della legge 68/99″.
I tavoli di concertazione comportano sempre un alto rischio di inconcludenza. Molto meglio aprirli dopo aver fatto almeno alcuni (significativi) atti concreti.