Dopo il servizio andato in onda lo scorso 8 giugno (CLICCA QUI), la nota trasmissione televisiva “Le Iene” ha deciso di ritornare sul tema dell’inclusione lavorativa delle persone disabili.
Il servizio andato in onda a giugno, coordinato dalla brava Alice Martinelli, oltre a raggiungere un’audience molto vasta, era congegnato in modo molto diretto ed efficace. Infatti, nei tempi televisivi riusciva a dimostrare come l’inserimento lavorativo di tante persone con disabilità (anche grave) è possibile. Marino Bottà (Direttore Generale di ANDEL) aveva accompagnato la troupe delle Iene in una serie di realtà industriali e commerciali nelle quali persone con disabilità, anche psichica, erano state da anni inserite con soddisfazione e realizzazione personale, ma soprattutto con soddisfazione dei datori di lavoro.
Il servizio dimostrava che il collocamento – quando è davvero “mirato” – funziona! Il motivo è semplice: le persone disabili riescono ad esprimere un livello motivazionale ben superiore alla media di tanti “normodotati” e – in molti casi – abilità uguali o superiori alla media.
“Le Iene” sono tornate da ANDEL a chiederci di fare una seconda puntata della loro inchiesta. Questa volta lo scopo è quello di cominciare a svelare “il segreto” dei collocamenti mirati operati con successo.
Ieri, 27 ottobre, il servizio è stato girato e ora è inserito nel calendario del programma. Purtroppo, gli stessi responsabili delle Iene non sono in grado di dare ancora una data certa del suo passaggio sugli schermi in quanto il palinsesto della rete cambia con il mutare dell’agenda dell’attualità. Quindi – per ora – non possiamo dare ai nostri soci e lettori un appuntamento. Lo faremo appena ci daranno la data in modo che tutti coloro che seguono l’attività di ANDEL possano seguire il servizio in diretta.
Possiamo però anticipare che il nuovo servizio parlerà di due temi:
- il nuovo Master per la formazione di “Disability Job Supporter” che ANDEL ha varato insieme all’Università eCampus e che partirà a Gennaio 2022 (https://www.uniecampus.it/index.php?id=3851);
- le adozioni lavorativa: una buona pratica che sta consentendo l’inserimento lavorativo di centinaia di disabili “gravi” ma che non ha ancora trovato alcun riconoscimento ufficiale. Quasi tutti gli uffici di collocamento mirato ignorano le “buone pratiche” fiorite in questi anni sul territorio. Il Ministero si guarda bene dal censirle e codificarle (come pure prescrive una delle tante norme inattuate, risalente addirittura al 2015).
Mentre Ministri (del Lavoro e delle Disabilità), ANPAL e Osservatorio preferiscono esercitarsi su temi (superati ormai dagli eventi) come le “Linee Guida” o del tutto astratti dalla realtà di un milione di disabili a casa (come gli “accomodamenti ragionevoli”), i disabili che vorrebbero (e potrebbero) lavorare rischiano di vedersi passare davanti anche il treno del PNRR.
ANDEL chiede da tempo con tutte le sue limitate forze di dedicare un capitolo del PNRR al tema dell’inclusione lavorativa delle persone disabili. Sarebbe un capitolo (che abbiamo già pronto) fatto di poche cose ma efficaci e a basso costo (codificazione e promozione delle buone pratiche, attuazione estensiva dell’art. 47 del DL 77/2021, coinvolgimento del Terzo Settore specializzato attraverso precise modalità). Quest’ultimo obiettivo assumerebbe particolare valore oggi, all’indomani dell’annuncio da parte del Ministro Orlando della prossima entrata in operatività del RUNTS.
Noi ci siamo. Parliamo di queste proposte ogni giorno con le Associazioni della disabilità. Aspettiamo che i due Ministri competenti battano un colpo.